Pokemon Go e il Fitness
Se avete visto nei pressi del vostro centro fitness persone vagare con lo smartphone in mano all’apparente ricerca di qualcosa, state tranquilli che non sono dei pazzi, ma solo dei cacciatori di Pokemon!
Nelle prime settimane di lancio dell’applicazione Pokemon Go ne abbiamo viste e sentite davvero di tutte i colori! Basta andare su Google Notizie o Google Immagini e digitare “Pokemon Go” per leggere le notizie più assurde e vedere immagini davvero eccezionali. Complice forse la voglia di spensieratezza dopo le recenti tragedie terroristiche, milioni di persone in tutto il mondo si stanno imbattendo in questo avvincente gioco dando la caccia in luoghi della vita reale ai simpatici mostriciattoli.
Questa volta, parliamo soprattutto di storytelling
Parola molto abusata ultimamente, ma che con il marketing c’entra eccome, visto che tutta la comunicazione d’azienda passa attraverso il concetto di “narrazione”. Pensate al vostro sito: nei testi avrete di sicuro puntato sui vostri fattori di forza, ed evidenziato i vostri valori, quelli per i quali la gente è disposta a pagare l’abbonamento nei vostri club.
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Il “modello di content marketing” è un processo di comunicazione che ha come obiettivo quello di attirare i potenziali clienti
Continua a leggereIl messaggio pubblicitario: come scriverlo
In che modo è possibile costruire un messaggio pubblicitario? Il modello A.I.D.A. può fornire un valido supporto, pur con alcuni limiti
Come ogni anno, in questa fase della stagione, i titolari dei centri fitness sono alle prese con la valutazione della nuova campagna pubblicitaria: oltre a decidere le strategie (destinatari, canali di comunicazione e rotazione dei messaggi) è importante stabilire anche la “forma e il tono”nel senso linguistico e fonetico.
Marketing low cost: piccoli budget, grandi obiettivi!
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Continua a leggereQuale strategia di Web Marketing?
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Continua a leggereIl personal branding nel fitness
Oggi la comunicazione non è fatta solo dalle aziende o dai grandi gruppi ma dalle persone che diventano loro stesse un brand, un marchio riconoscibile e seguito, grazie soprattutto alle rete. Questa tendenza si chiama ‘personal branding’ ed indica la capacità di promuovere se stessi, al fine di essere gradito o comunque appetibile ad un pubblico di persone o aziende.
In questo articolo parleremo del personal branding applicato al mondo del fitness ed in particolare a tre categorie di nostri lettori: i personal trainer, i manager che ricoprono ruoli dirigenziali nelle palestre e i professionisti che erogano servizi di consulenza.
Mentre manager e professionisti hanno come loro target di riferimento le palestre intese come aziende, i personal trainer si rivolgono anche ai consumatori finali ossia i frequentatori dei club a cui offrono programmi di allenamenti personalizzati. Per comodità di scrittura definiremo d’ora in avanti l’insieme dei target di ogni categoria come “cliente”.
Nello svolgimento della propria attività lavorativa, spesso, si hanno preconcetti sbagliati. Si pensa di avere un pubblico a cui interessa il proprio servizio offerto, di offrire prestazioni migliori di altri colleghi e che la competenza sia più importante della visibilità. La realtà ci dimostra, però, che spesso il nostro potenziale pubblico non sa neppure che esistiamo, che offriamo più o meno tutti gli stessi servizi e che la competenza è necessaria ma non sufficiente per affermarsi professionalmente.
Partiamo da alcune domande: Perché un cliente dovrebbe scegliere i nostri servizi? Come farsi trovare dal potenziale cliente? Come differenziarsi dai propri colleghi? La risposta è: fare personal branding!
Email marketing: è ancora valido?
In una società che macina novità come tazzine di caffè, uno strumento come l’email, per “fare marketing”, sembra già antiquato. Superato dalla semplicità degli sms e dalla modernità degli instant messagging come Whatsapp e Snapchat. Eppure, sbaglia chi ritiene che l’email marketing sia da riporre in soffitta. Una recente ricerca di Econsultancy, community internazionale online dove si ritrovano a discutere i più importanti guru mondiali del digital marketing, ha stabilito che l’impatto delle email è positivo, in termini di risposte e coinvolgimento, in più del 65% dei casi, contro il 41% dei social media e, addirittura, il 59% dei riquadri di ricerca sponsorizzati su Google. D’altronde, un indirizzo email ce l’hanno tutti, un account Facebook (per citare il social network di maggior diffusione al mondo) ce l’ha in Italia “solo” il 68% delle persone connesse a Internet.
Continua a leggereCome vendere abbonamenti on line?
Attraverso il social commerce è possibile sfruttare il proprio sito internet per vendere abbonamenti nuovi o rinnovare quelli in scadenza
In un precedente articolo scritto su questa rivista parlavamo del modello vincente da attuare in una strategia di web e social media marketing nel fitness che prevede sostanzialmente tre passaggi:
1) stimolare la generazione di fan (coloro a cui piace il nostro “brand”) attraverso mirate iniziative di marketing;
2) tramutare i fan in lead e, quindi, ottenere un contatto;
3) entrare in contatto con il lead per vendergli un servizio.
Continua a leggereFARSI PUBBLICITÀ ATTRAVERSO FACEBOOK
Gli strumenti disponibili e le campagne pubblicitarie che si possono organizzare su Facebook per raggiungere potenziali clienti
Nell’era del boom dei social network, Facebook rappresenta la piattaforma più frequentata quotidianamente dagli utenti. In meno di 10 anni, il social network inventato da Mark Zuchemberg è diventato il più grande database al mondo con più di 1 miliardo di iscritti. In Italia, secondo la piattaforma di Facebook Advertising, se ne contano ben 26 milioni, 45% donne (11,8 milioni), 55% uomini (14,2 uomini).
Nell’uso quotidiano di internet, Facebook rappresenta non soltanto un luogo di incontro e di interscambio virtuale tra persone ma una vera e propria carta di identità digitale attraverso la quale è possibile registrarsi ed interagire alla maggior parte di siti internet ed applicazioni web. Questa sua utilità, unita al fatto che è possibile stabilire diversi livelli di privacy, ha incentivato gli utenti ad inserire dettagliate informazioni personali.